Siro Cisilino, musicologo e amante della tradizione

Nacque a Pantianicco il 4 dicembre 1903.
Ricoprì l’incarico di Vicario a Blessano per 17 anni (dal 1935 al 1952) e nel 1956 approdò a Venezia, per dedicarsi anima e corpo alle passioni della sua vita: la ricerca e la musica.
Il suo interesse musicale iniziò in seminario a Udine, dove acquisì la conoscenza di musica, paleografia e musicologia dal prof. Roussel di Gonars, che aprì la strada allo studio della musica classica cinquecentesca.
Trasse dai codici a sua disposizione le prime trascrizioni, cui fecero seguito altre, da microfilm e materiale documentario fattogli arrivare da varie biblioteche; da Udine, dove mosse i suoi primi passi di ricercatore, arrivò alla biblioteca Marciana di Venezia, terreno fertile per le sue indagini erudite.
Alla Fondazione Cini di Venezia lasciò il lavoro titanico di un’intera vita: 600 volumi di trascrizioni di partiture di musiche polivocali cinque-seicentesche, sacre e profane, ricostruzioni ed interpretazioni di opere musicali religiose, in particolare polifoniche, del Rinascimento e del Protobarocco. Di queste opere, seppellite nelle biblioteche e pressoché dimenticate, oggi è possibile rivivere la bellezza grazie al lavoro di riscoperta costante e appassionata di don Siro Cisilino.
Degli autori di cui si occupò, solo i lavori di Costanzo Porta e Francesco Bianciardi furono pubblicati integralmente, ma la gran parte del suo operato riguarda polifonisti veneti. Riguardo ai friulani si occupò di Candonio, Della Casa, Galeno, Raimondo, Orologio e Mainerio. Anche le sue lettere testimoniano l’indefesso lavoro e la passione costante per la ricerca presso varie biblioteche, alla scoperta di manoscritti preziosi e rari.
Amava molto la Messa cosiddetta tridentina, che ebbe modo di celebrare in una situazione di emarginazione, rispetto alle imposizioni ufficiali, e che non abbandonò né rinnegò per tutta la vita (non celebrò mai una messa che non fosse more antiquo). Anche per questo, per la posizione intransigente ad ogni compromesso, incorse più volte in disaccordi e divergenze con i Pontefici del suo tempo, Paolo VI e Papa Luciani.
Lui stesso fu autore di villotte e canti friulani. Trascorse gli ultimi anni di vita a Pantianicco, dove si spense il 4 marzo 1987.