Lodovico Bertoli, vitivinicoltore di pregio

Nacque a Mereto di Tomba il 15 gennaio 1688.
Undicesimo di quattordici figli, venne destinato dal padre Gian Giacomo alla successione ereditaria. Alla morte del fratello Daniele Antonio, si preoccupò di ottenere la conferma della Signoria di Bribir dalla regina d’Ungheria; ottenne il titolo di “Signore e Padrone feudale del Castello di Bribir e Giurisdizione di Bribir in qualità di possessore ad dies vitae tantum” nel 1744.
Già da prima (probabilmente nel 1735) si stabilì in Biauzzo, dove si occupò prevalentemente della coltura delle viti; i suoi vini erano talmente rinomati da venir richiesti nel Veneto, in Germania ed in Francia.
Lodovico Bertoli, dopo aver soggiornato a lungo in Francia, aveva acquisito la convinzione che le condizioni climatiche della Borgogna fossero simili a quelle del Friuli, perciò nel 1742 introdusse le viti di Borgogna nei suoi possedimenti friulani, ottenendo risultati apprezzabili ed oggetto di interesse degli agronomi suoi contemporanei.
Scrisse “Le vigne ed il vino di Borgogna in Friuli”, pubblicato a Venezia nel 1747, in cui illustrò i suoi esperimenti, lasciando testimonianza della sua passione e del lavoro che più di ogni altro lo coinvolse.
Morì in Biauzzo il 14 gennaio 1774. Si distinse come benefattore della parrocchia di S. Giacomo e Martino di Biauzzo, finanziando i lavori per la costruzione della Cappella della B. Vergine del Carmine, dove la sua salma trovò riposo per circa sessant’anni (successivamente venne spostata nel nuovo cimitero di Biauzzo).