Daniele Antonio Bertoli, artista nella corte dell'imperatore

Fratello del più illustre Gian Domenico, nacque a San Daniele del Friuli il 12 giugno 1677.
Dopo il periodo giovanile, trascorso a Mereto, frequentò assieme ai fratelli Alberto e Gian Domenico il Collegio dei padri Somaschi a Venezia. A quest’epoca risale la sua passione per il disegno, che lo portò a perfezionarsi e ad esercitare il proprio talento alla Corte del Cardinale Marco Delfino, a Brescia.
Le sue capacità e la fama della sua bravura arrivarono fino a Vienna; sotto l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo iniziò una promettente carriera artistica in Casa d’Austria. Tale impegno proseguì anche sotto Giuseppe I, Carlo VI e Maria Teresa, della quale fu maestro di disegno.
A Corte godette sempre di grande stima, tanto da essere nominato disegnatore di Camera nel 1707 ed ispettore e preside della Galleria Cesarea in Vienna e delle imperiali raccolte d’arte nel 1731.
Per i meriti acquisiti al servizio dell’imperatore Carlo VI, fu concesso a Daniele Antonio Bertoli e alla sua famiglia il titolo di Conti del Sacro Romano Impero, e la Signoria di Bribir, città medievale sulla costa croata.
Pittore, disegnatore, ritrattista, si distinse in numerose opere pittoriche, conservate nella maggior parte a Vienna, oppure riportate nelle incisioni bibliografiche (come il frontespizio del primo volume delle “Antichità di Aquileia”, di suo fratello il canonico Gian Domenico Bertoli).
Nei suoi dipinti si dedicò a rappresentare soprattutto la mitologia antica, ma si cimentò anche in ritratti di personaggi celebri (quali il Metastasio), e fu impegnato come sceneggiatore e disegnatore di costumi dei drammi che si
allestivano a corte.
A Vienna si trova anche un dipinto fatto all’artista da Rosalba Carriera (ritrattista dei personaggi più illustri del XVIII secolo), destinato ad essere conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna. Un altro ritratto che raffigura il Bertoli entrò a far parte della Collezione Rota (San Vito al Tagliamento).
Fu un personaggio molto in vista nel suo ambiente, rappresentativo dello spirito dell’epoca, ed ebbe rapporti con personaggi illustri (per citarne uno il conte Francesco Florio) con cui intrattenne corrispondenze epistolari ed amicizie
durature.
Daniele Antonio Bertoli morì a Vienna il 27 dicembre 1743 a sessantasei anni, la maggior parte dei quali al servizio fedele e devoto alla Casa d’Austria.