don Fabio Simonutti, benefattore e poeta romantico

Fabio Simonutti nacque a San Marco il 9 ottobre 1854. Il 26 ottobre 1884 celebrò la sua prima messa e due anni dopo venne nominato cappellano di San Marco. Nel suo paese natale trascorse tutta la vita, non volendo allontanarsi dai suoi concittadini e dai luoghi a lui familiari, per i quali nutrì sempre profondo affetto e dedizione. Nonostante il forte attaccamento per la sua Parrocchia, tuttavia il suo spirito religioso lo portò a diventare missionario del S. Cuore, estendendo la propria generosità in ospedali, istituti religiosi e carceri.
Famoso per le sue prediche in friulano, nelle quali sapeva conciliare significati di alto livello alla dialettica popolare, fu capace di coinvolgere i suoi concittadini nelle varie attività ricreative, quali rappresentazioni teatrali, spettacoli rievocativi e quadri viventi.
Fu un benefattore non solo per la chiesa di San Marco, ma anche per l’intera comunità del paese: nel 1903 istituì la Latteria Sociale Turnaria, e nel 1896 promosse lavori di ampliamento della chiesa di San Marco, che ebbero termine nel 1902.
Il 28 settembre 1913 venne inaugurato l’Asilo, sempre finanziato dai suoi fondi personali, con l’impegno di tenere unita la gioventù del paese sotto i più alti principi in cui Don Fabio credeva.
Don Fabio Simonutti si distinse per il forte spirito patriottico, messo alla prova durante la Grande Guerra e forgiato dall’invasione virulenta degli austriaci. Il 28 settembre 1924 inaugurò il monumento ai caduti, simbolo del suo strenuo amor di Patria, assieme ai componimenti poetici dedicati al tricolore.
Fu un poeta romantico, in cui l’amore per la natura e per la serena vita di paese sono i veri protagonisti dei suoi scritti, la maggior parte dei quali in un friulano semplice e scorrevole.
Morì a San Marco il 7 febbraio 1940.
Da “Soi sanmarculin...”, Fabio Simonutti
“Se o soi sanmarculìn mi ten in bon
Di jessi di ‘ste vile abitatôr,
E simpri de la me popolazion
Il prin sarai, par dà a S. Marc onôr.”