Congregazione della Cause dei Santo - Appendici alla X edizione
Appendice I°
II DISCUSSIONE DEL CONGRESSO
(che riconosce l’eroicità delle virtù della Serva di Dio Concetta Bertoli diventa Venerabile)
Alla data prefissata del 16 Giugno 2000, alle ore 17, si sono riuniti nella Sala dei Congressi della Congregazione delle Cause dei Santi i Consultori Teologi per discutere sull'eroicità delle virtù della Serva di Dio Concetta Bertoli, laica ( 1908-1956).
Dopo le preghiere di rito, si è svolta la discussione tra i Consultori, dalla quale è immediatamente emersa l'unanime ammirazione per questa umile figura di donna, che ha saputo vivere la sua sofferenza in totale offerta a Dio.
Nonostante che i testi sono numerosi, alcuni Consultori hanno notato la loro fragilità testimoniale. Anche i documenti sono pochi e di scarso rilievo probativo.
Entrando nel merito della vicenda umana di questa creatura, qualche Teologo ha sottolineato che nell' esperienza spirituale della Serva di Dio sono tradotti in vita pratica alcuni elementi dell'Enciclica "Salvifici doloris" di Giovanni Paolo II.
La Serva di Dio rimase letteralmente inchiodata al suo letto di dolore per oltre trent'anni, e negli ultimi cinque priva quasi totalmente della vista e dell'udito.
Per uno dei Teologi attraverso tanta sofferenza la Serva di Dio si trasformò in continua offerta per la salvezza delle anime, che in francescana letizia avvicinava a Dio ed al mistero della redenzione. Con il suo sereno rapporto con gli altri si trasformava in guida spirituale per tanti giovani.
Oltre al parroco, don Zanin, che fu anche suo direttore spirituale, oltre dieci sacerdoti testimoniarono sulla sua intensa vita interiore. E tutti, con don Furlano, concordano nel ritenere la Bertoli "un atto concreto d'amore" in cui le virtù teologali si incarnavano nella vita quotidiana, tanto da alimentare quella fama di santità che, già presente in vita, si accrebbe dopo la morte.
Al parere positivo dei Consultori si è associato anche il Promotore Generale della Fede, che ha sottolineato la sorprendente maturazione di Fede in questa anima semplice e la sua capacità di esercitare una forte influenza su quanti l'avvicinavano.
IV. CONCLUSIONE
Dopo un ulteriore scambio di pareri su alcuni aspetti più caratteristici della vita della Serva di Dio, tutti i presenti al quesito proposto: An constet de Virtutum heroicitate, hanno espresso un unanime Affirmative (8 su 8), con l' auspicio che questa "missionaria del dolore" possa riproporre all'uomo d'oggi la dimensione salvifica della sofferenza.
Città del Vaticano, 16 giugno 2000.
SANDRO CORRADINI
Promotore Generale della Fede
Appendice 2ª
Concerta Bertoli
fissata da un sacerdote pittore
quale "crocifissa di Mereto di Tomba”
(Stralciamo da un articolo di P. Fernando da Riese Pio X):
…..
Un sacerdote pittore, friulano, Don Edoardo Furlano di 71 anni, parroco di Plasencis dal 1971, (volle) fissare con colori ad olio su tela (m. 2,50 x 1,16) la passione e la "via crucis" della Venerabile Concetta Bertoli. …
Il pittore Edoardo ha fissato la vita di questa donna: una strada sconnessa e irta di spine, che, adombrando una croce, porta al santuario della Madonna di Lourdes….
Per questo il pittore ha fissato dinanzi a Concetta, quale visione lourdiana, la Madonna che con la mano sinistra sostiene una corona di spine e, nello sfondo, Gesù che s'avanza, in un cielo di nuvole, portando sulle spalle il legno traversale di quella croce sulla quale fu inchiodato "per noi uomini e per la nostra salute".
È la realtà della croce e del dolore che incornicia Concetta con i due protagonisti della "via crucis" Gesù e sua Madre Addolorata.
Per tale dolorosa realtà, vissuta con coraggio e con generosa serenità, Concetta è chiamata "la Crocifissa di Mereto di Tomba".
Un angolo della chiesa parrocchiale, con a fianco il campanile, è dipinto , alle spalle di Concetta.
Mereto di Tomba, tutta l'arcidiocesi di Udine, tutti i Francescani, della cui Famiglia Concetta faceva parte dal 7 agosto 1940, nell'Ordine Francescano Secolare, e tutti i cristiani sono grati al sacerdote pittore che ha sintetizzato su tela storia e messaggio di Concetta Bertoli: una donna - come Maria ai piedi del Crocifisso -che ripete a Dio il suo sì: "Eccomi! sono la serva del Signore". È la predica più difficile, cristianamente più impegnativa.
Fernando da Riese Pio X
Appendice 3ª
PER PREGARE NELLA CAMERA-CALVARIO-TABOR
della Venerabile
CONCETTA BERTOLI
In questo posto, Signore, ho voglia di sedermi e di parlarTi, con nel cuore l'icona della tua serva Concetta.
In questo momento porto con me tutto ciò che costituisce la mia vita: la mia famiglia, la mia solitudine, il mio lavoro, i miei studi, i miei svaghi, le mie paure, i miei dubbi, le mie gioie e le mie pene, le mie sofferenze, la mia ricchezza e la mia povertà, gli handicappati, i disoccupati, coloro che soffrono ingiustizie, che hanno il cuore triste e non sanno sorridere, i deboli...
Qui, grazie a Concetta, la terra si congiunge con il Cielo .
Sono qui per immergermi nelle meraviglie del dolore salvifico. Sono qui a cercare qualcosa, un segno, forse la guarigione del corpo, forse la pace del cuore, forse una luce sul mio cammino...
Ma tu, Signore, fai le cose in modo diverso. Mi presenti Concetta, la Crocifissa, nella sua vita, nella sua camera, nel suo letto...e mi presenti una storia che non é fatta di calcoli umani, ma divini.
Sono venuto qui, un momento, come pellegrino e mi rispondi che tutta la vita é un pellegrinaggio, un cammino con TE.
Sono venuto per incontrarTi in un luogo santificato; e mi rispondi che tutta la vita é una storia santa perché Dio la vive con me. Tutto ciò che sono: vita, famiglia, gioie, pene, inquietudini, sofferenze, speranze...tutto é pervaso dalla Tua presenza.
Per questo, Signore, sei venuto nel mondo, Ti sei fatto uomo tra gli uomini, perché la Tua vita divenga la mia vita e la mia vita divenga la Tua.
Concetta mi suggerisce che Ti ha incontrato nel suo letto, diventato altare sacrificale, Ti ha trovato ed era felice. E come Tua Madre ha detto: Sì !
Signore, fa che riprenda il cammino della mia vita, tornando a casa interiormente trasformato e per intercessione della Tua venerabile serva Concetta, concedimi la grazia…
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
per i giovani
Di fronte all'icona di Concetta, riconosco in me una mentalità materialista della vita, per cui mi interessa raggiungere il successo, l'efficienza, la ricchezza, il piacere.
Non amo la vita come valore in sé e per sé.
E Tu, Gesù, con la tua preferenza per i peccatori, i malati, gli emarginati, mi riveli che il Padre considera importanti tutti gli uomini, qualsiasi sia la loro condizione: la persona vale più di tutto il mondo.
Signore, in questa camera santificata dal sacrificio della tua fedele Concetta, mi riconosco insoddisfatto di me, incerto del mio avvenire, ferito dalle tante ingiustizie che mi circondano e dalle tante mie debolezze personali, familiari e sociali .
Sono povero di tutto quello che non sono più e di tutto quello che non sono ancora. Ma vorrei credere nella possibilità dei miei entusiasmi e delle mie illusioni .
E Tu Signore, mi dici:
“Vai, osa rischiare te stesso nell’avventura della vita. Anch’io sono stato incompreso quando a 12 anni, ho insegnato ai dottori nel Tempio. Sono stato trattato come un folle e un utopista quando ho rischiato la mia parola d’amore sulle strade della Palestina. Oggi ho bisogno di te, come ho avuto bisogno dei bambini e dei giovani per gridare “Osanna” nel giorno delle palme. Ho bisogno di te, come ho avuto bisogno di Concetta, ammalatasi a 16 anni, e si chiedeva: - Perché proprio a me? Non voglio, non voglio! - Ed è diventata la “missionaria del dolore”, l' espiatrice dei peccatori, la serenità per le persone in pena, l’orante e l’offerente della sua croce per la Chiesa, per i sacerdoti, per i giovani che andavano a ballare e ritornavano a ore piccole, senza soldi (e forse senza grazia).
Giovane, apri la porta del tuo cuore quando busso, getta la zavorra, non sei uno schiavo, ma un amico ed Io desidero essere il tuo compagno di viaggio. Ti prego, se vuoi, fai il cammino con me, come ha saputo farlo Concetta ed era felice.”
(Chiedi la tua grazia….)
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen .
Appendice 4ª
Ultimo atto officiale
Nella Sala Consiliare del Comune di Mereto di Tomba, presenti: il Sindaco, dott. Fabiano Nigris, il Parroco, Don Giovanni Boz, il Postulatore Generale dei Frati Cappuccini, Padre Florio A. Tessari, essendo Moderatore l’Assessore alla Cultura, Daniele Nigris, il 26 marzo 2004 alle ore 20.30: convegno su "CONCETTA BERTOLI, IL SUO CAMMINO VERSO LA BEATIFICAZIONE"
Dalla vita della Venerabile si coglie il messaggio che quando l'uomo giunge al bivio con Dio, per vivere una vita serenamente riuscita, non si può non dire di "sì”.
Quel "sì" ha compromesso la vita di Concetta con l'Assoluto, nella scelta di un amore profondo, autentico, coinvolgente, aperto alla mondialità.
Il "sì” di Concetta ha coinciso con il "sì” di Dio, per questo in Lei sono successe cose stupende. Lei non ha tirato i remi in barca, non ha rinunciato alla responsabilità. Ha preso la sua vita in mano e ha abbracciato, giorno per giorno, la croce, con sollecitudine, le attese, le angosce, i desideri, i problemi degli altri.
Concetta,dopo il suo "sì" non si e mai sentita abbandonata dall'amore di Dio.
L'obbiettivo della Causa di Beatificazione è proporre una figlia della Chiesa, fedele laica, come modello alle persone di umile condizione e provate dalla sofferenza. Il mondo ritiene il dolore inutile e da aborrire; per la fede, e Concetta lo testimonia, è salvezza, gioia, felicità.
Concetta ha scoperto il dramma del Crocifisso e da lì è nata l'amicizia con il Cristo.
Se il dono più grande che Dio ha fatto a noi è Suo Figlio immolato sulla croce, la risposta per spendere la vita da parte nostra è di accoglierlo entrando in amicizia con Lui, come ha fatto Concetta..
Don Giovanni Boz
Mereto di Tomba, 26 Marzo 2004, in occasione del 48° della nascita al cielo di Concetta Bertoli.